La presa in carico psicologica come fattore di resilienza nei percorsi clinici sull’infertilità nella coppia
Fino a non molto tempo fa l’infertilità veniva considerata un problema fisiologico, oggi si è finalmente compreso che i fattori psicologici hanno un ruolo importante, non solo come elemento causale, ma anche dal punto di vista degli esiti dell’iter diagnostico e terapeutico.
Quando il desiderio di diventare genitori diventa grande, ma non viene soddisfatto naturalmente, può generare una ferita emotiva che esita in una diminuzione della sicurezza in se stessi, in ansia, senso di colpa o impotenza, fino alla disperazione e alla depressione.
Tutte queste emozioni possono portare ad una crisi della coppia, a problematiche sessuali e relazionali.
È indispensabile, infatti, un sostegno psicologico che accompagni la coppia nella fase decisionale e nell’elaborazione dei vissuti, come previsto in Italia dalla legge 40, che regola la normativa in merito alla procreazione medicalmente assistita.
Numerose ricerche (Galhardo A. et al., 2015; McNaughton-Cassill M.E. et al., 2002), hanno rilevato che un approccio integrato, medico e psicologico, aumenti i risultati positivi e la soddisfazione delle coppie, riducendo nel contempo le reazioni psicologiche negative, ed aiuti le coppie a concludere la loro esperienza sia che l’esito sia una gravidanza che no.