La fatica di tenere insieme le contraddizioni

Il nostro cervello le mal sopporta, creano dissonanza cognitiva e vanno eliminate, pena il rischio di provare una angoscia insostenibile.

Però viviamo in un epoca in cui le facce della medaglia sono sempre più di due e dove il Bene e il Male si trovano, più spesso di quanto vorremmo, intrecciati indissolubilmente.

Ecco che diventa difficile conciliare fra la protezione collettiva (ad esempio dal Covid-19) e la possibilità dei singoli di poter decidere per sè.

Le regole che cercano, con tutti i limiti che ben conosciamo, di garantire una sicurezza pubblica pongono sacrifici e limitazioni individuali.

Quale può essere il punto di incontro? Dove e come è possibile raggiungere una sintesi che tenga insieme il bene collettivo e la libertà individuale?

Yung ha detto che ciascun essere umano ha una parte oscura, l’ombra, che non può essere negata, ma va integrata nella personalità. Oggi più che mai ci confrontiamo quotidianamente con questa ombra sia a livello individuale che collettivo e sociale.

L’impossibilità di escluderla, negarla, scotomizzarla dalla nostra quotidianità ci pone di fronte ad una fatica costante, che diventa lentamente disagio e poi sofferenza.

Tutto questo si ripercuote nelle tensioni, nei sempre più diffusi disturbi del sonno, nella crescente aggressività reale o virtuale.

La strada, allora, può essere quella di fare sempre del nostro meglio per vivere eticamente, nell’amore e nel rispetto nostro e altrui, ma accettando e accogliendo anche questa Ombra che comunque fa parte di noi e, per proprietà transitiva, della nostra società.

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